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L’innovazione nel settore della plastica tra Brevetti e Ecodesign.

La plastica è presente in tutti i settori produttivi e nella maggior parte nei prodotti della vita quotidiana, dal food, al fashion, all’elettronica, all’efficientamento energetico dell’edilizia, all’e- commerce, al packaging, ai giocattoli, ai farmaci, ai trasporti, ai tessuti, ai cosmetici, alle vernici.
Sebbene la plastica sia essenziale per l’economia, l’inquinamento da essa derivante rappresenta un grave pericolo per la salute e per l’ambiente. In tale contesto, la ricerca di soluzioni sostenibili
innovative riveste un ruolo cruciale. È un’ottima notizia quella dell’ultimo rapporto pubblicato dall’Ufficio Europeo dei Brevetti in tema di “Brevetti per la plastica di domani: tendenze nell’innovazione globale nel riciclo, nel design circolare e nelle fonti alternative”, secondo cui l’Italia, in ambito europeo, si è collocata al quarto posto per le tecnologie di riciclo e al terzo posto per le bioplastiche.

Evidentemente, per le aziende del settore, la scelta di soluzioni ecosostenibili innovative, basate sul must “rinnova, riduci, ripensa”, oltre che necessaria potrebbe essere vincente. Tali soluzioni presuppongono però, l’attivazione di una strategia di ricerca e sviluppo efficace, fondata su una procedura aziendale di corretta tutela del know how e delle innovazioni brevettabili. E ’ inoltre importante adottare una prassi contrattuale tesa a garantire la titolarità dei diritti in capo all’azienda, l’efficace sfruttamento e la valorizzazione economica dei diritti di esclusiva, anche mediante l’accesso alle varie iniziative riservate all’innovazione brevettata e protetta, previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR). È fondamentale che nell’attuazione delle soluzioni
innovative non vengano lesi diritti di terzi.

A tal fine, potrebbe essere molto utile attivare una policy costante di verifica preventiva, attraverso la conduzione di ricerche di brevettabilità o di libertà d’attuazione (Freedom to Operate – FTO), che insieme a un mirato servizio di sorveglianza del settore e della concorrenza, potrebbero anche consentire di orientare efficacemente la ricerca e lo sviluppo, ottimiz zando i relativi investimenti. Impegnarsi a sviluppare un futuro più circolare e sostenibile nell’intera filiera della plastica è una sfida che richiede il contributo di tutti: dalle istituzioni che devono mettere in atto iniziative incentivanti un modello virtuoso di economia circolare dei rifiuti plastici, alle aziende che si devono impegnare nell’attuazione di tale modello, ai consumatori che devono utilizzare prodotti realizzati con materie plastiche riciclate biodegradabili e devono assumere un comportamento responsabile nella raccolta differenziata dei rifiuti.

Testo di Maria Mazzitelli